Acme Gr685.172 art.AC60501
Le locomotive a vapore del gruppo 685 sono state locomotive con tender delle FS per treni viaggiatori diretti e direttissimi di rodiggio 1-3-1 o 1C1, costruite in 391 unità in varie serie, a vapore surriscaldato e a semplice espansione e dotate di un motore a quattro cilindri.
Prima serie 685.001-066 Seconda serie 685.067-106 Terza serie 685.107-221 Quarta serie 685.222-241 Quinta serie 685.955-984 685.301-451 685.501-651 S.685.501-651 685.701-941
Al giorno d'oggi le uniche due unità superstiti atte a circolare dell'intero Gruppo 685 sono assegnate al Deposito Rotabili Storici (D.R.S.) di Pistoia, presso cui opera l'Associazione Toscana Treni Storici Italvapore che le impiega alla testa di vari treni storici durante tutto l'anno Le locomotive del gruppo 685 sono la versione a vapore surriscaldato della precedente serie di locomotive del gruppo 680 delle Ferrovie dello Stato di cui ricalcano l'impostazione meccanica generale e le dimensioni. Furono costruite su progetto dell'Ufficio Studi di Firenze delle FS in 106 esemplari suddivisi in 2 serie successive dalla stessa Breda che aveva approntato le precedenti due locomotive gruppo 680 della seconda serie. Le consegne iniziarono nel 1912. Negli anni successivi, tra il 1921 e il 1930 iniziò la trasformazione in 685 di un consistente quantitativo di locomotive 680 che diedero luogo ad una terza serie di 685 immatricolate 685.107-221. Tra 1931 e 1934 un gruppo di 50 unità 680 venne trasformato mediante l'applicazione della distribuzione Caprotti, di un surriscaldatore e di un preriscaldatore Knorr dando luogo al sottogruppo S 685 con potenza maggiorata a 1350 CV e velocità massima 120 km/ora.[3] Nel 1940 cinque locomotive S.685 furono trasformate con l'applicazione dell'innovativo apparato di preriscaldamento dell'acqua prima di introdurla nella caldaia; questo era il sistema Franco-Crosti che usava i gas e il vapore di scarico per riscaldare l'acqua. Le locomotive vennero anche carenate andando a costituire il nuovo gruppo 683. Una 685 venne sperimentalmente trasformata con motore a turbina nel 1933 ma non ebbe seguito.[4]
La locomotiva gr.685 è considerata una delle più belle ed armoniche e tra le meglio riuscite del parco rotabili delle ferrovie italiane, qualche esemplare è sopravvissuto all'accantonamento e alla demolizione.
Le locomotive furono costruite a vapore surriscaldato (con surriscaldatore di tipo Schmidt) e a semplice espansione, con 4 cilindri motori di cui 2 interni e 2 esterni. L'incremento di potenza fu notevole rispetto alla precedente versione a vapore saturo e doppia espansione arrivando a 1.250 CV. La caldaia era dello stesso tipo ma a 12 bar di pressione e produceva il quantitativo di vapore orario di 10.200 kg. Il distributore del vapore era a stantuffi, la distribuzione del tipo Walschaert. Dopo una sperimentazione del 1923 su quattro locomotive, ad altre 30 unità di nuova costruzione venne applicata la distribuzione Caprotti.
La struttura portante della locomotiva era costituita da un carro rigido gravante sulle le 3 grandi ruote motrici la cui sala anteriore costituiva assieme alla prima sala portante un carrello di tipo italiano in grado di traslare di 60 mm sul perno per facilitare l'inscrizione in curva. La sala posteriore portante invece poteva spostarsi trasversalmente di 20 mm.[5]
La locomotiva era in grado di fornire il riscaldamento a vapore per le carrozze viaggiatori rimorchiate. Il freno era ad aria compressa, di tipo continuo automatico e moderabile per la sola locomotiva. Il freno di stazionamento era sul tender.
Al 2012, risultano efficienti ed atte a circolare solo due unità:
Wikipedia
Prima serie 685.001-066 Seconda serie 685.067-106 Terza serie 685.107-221 Quarta serie 685.222-241 Quinta serie 685.955-984 685.301-451 685.501-651 S.685.501-651 685.701-941
Al giorno d'oggi le uniche due unità superstiti atte a circolare dell'intero Gruppo 685 sono assegnate al Deposito Rotabili Storici (D.R.S.) di Pistoia, presso cui opera l'Associazione Toscana Treni Storici Italvapore che le impiega alla testa di vari treni storici durante tutto l'anno Le locomotive del gruppo 685 sono la versione a vapore surriscaldato della precedente serie di locomotive del gruppo 680 delle Ferrovie dello Stato di cui ricalcano l'impostazione meccanica generale e le dimensioni. Furono costruite su progetto dell'Ufficio Studi di Firenze delle FS in 106 esemplari suddivisi in 2 serie successive dalla stessa Breda che aveva approntato le precedenti due locomotive gruppo 680 della seconda serie. Le consegne iniziarono nel 1912. Negli anni successivi, tra il 1921 e il 1930 iniziò la trasformazione in 685 di un consistente quantitativo di locomotive 680 che diedero luogo ad una terza serie di 685 immatricolate 685.107-221. Tra 1931 e 1934 un gruppo di 50 unità 680 venne trasformato mediante l'applicazione della distribuzione Caprotti, di un surriscaldatore e di un preriscaldatore Knorr dando luogo al sottogruppo S 685 con potenza maggiorata a 1350 CV e velocità massima 120 km/ora.[3] Nel 1940 cinque locomotive S.685 furono trasformate con l'applicazione dell'innovativo apparato di preriscaldamento dell'acqua prima di introdurla nella caldaia; questo era il sistema Franco-Crosti che usava i gas e il vapore di scarico per riscaldare l'acqua. Le locomotive vennero anche carenate andando a costituire il nuovo gruppo 683. Una 685 venne sperimentalmente trasformata con motore a turbina nel 1933 ma non ebbe seguito.[4]
La locomotiva gr.685 è considerata una delle più belle ed armoniche e tra le meglio riuscite del parco rotabili delle ferrovie italiane, qualche esemplare è sopravvissuto all'accantonamento e alla demolizione.
Le locomotive furono costruite a vapore surriscaldato (con surriscaldatore di tipo Schmidt) e a semplice espansione, con 4 cilindri motori di cui 2 interni e 2 esterni. L'incremento di potenza fu notevole rispetto alla precedente versione a vapore saturo e doppia espansione arrivando a 1.250 CV. La caldaia era dello stesso tipo ma a 12 bar di pressione e produceva il quantitativo di vapore orario di 10.200 kg. Il distributore del vapore era a stantuffi, la distribuzione del tipo Walschaert. Dopo una sperimentazione del 1923 su quattro locomotive, ad altre 30 unità di nuova costruzione venne applicata la distribuzione Caprotti.
La struttura portante della locomotiva era costituita da un carro rigido gravante sulle le 3 grandi ruote motrici la cui sala anteriore costituiva assieme alla prima sala portante un carrello di tipo italiano in grado di traslare di 60 mm sul perno per facilitare l'inscrizione in curva. La sala posteriore portante invece poteva spostarsi trasversalmente di 20 mm.[5]
La locomotiva era in grado di fornire il riscaldamento a vapore per le carrozze viaggiatori rimorchiate. Il freno era ad aria compressa, di tipo continuo automatico e moderabile per la sola locomotiva. Il freno di stazionamento era sul tender.
Al 2012, risultano efficienti ed atte a circolare solo due unità:
- locomotiva 685.089, assegnata al Deposito Rotabili Storici di Pistoia ed affidata da Trenitalia all'Associazione Toscana Treni Storici Italvapore;
- locomotiva 685.196. anch'essa assegnata a partire da fine anno 2011 al D.R.S. di Pistoia
- l'unità 068, esposta al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa presso Napoli;
- l'unità 600 è conservata nel Museo Leonardo da Vinci di Milano ed è dotata di distribuzione Caprotti.
Wikipedia
Locomotiva a vapore gruppo Gr 685. 172 delle FS stato degli anni '30. Versione con telaio corto,respingenti a bovolo, fanali a petrolio, carboniera alta. Luce in cabina. Epoca II-III.