Aln 663.1136+1107 Rivarossi HR2278
Coppia di Automotrici Diesel Aln 663 Livrea Origine. Set composto da due unita' di cui una motorizzata ed una folle. Epoca lV, luci (microled) bianche e rosse a seconda del senso di marcia, motore 5 poli con trasmissione cardanica su un carrello, sottotelaio in metallo, respingenti molleggiati, lunghezza mm.545. Predisposizione per il sistema digitale con decoder 8 pins R8249 o R8245. Modello con aggiuntivi parzialmente montati e accessori di completamento nella confezione.
Le automotrici ALn 663 sono una famiglia di rotabili ferroviari leggeri delle Ferrovie dello Stato a motore Diesel, prodotti dal 1983 al 1993 dalla FIAT Ferroviaria Savigliano e tuttora in servizio.
Nel 1983 la FIAT Ferroviaria Savigliano decise di realizzare un'automotrice partendo dalla base dell'ALn 668, ma con un'impostazione più moderna. La nuova automotrice venne progettata con 63 posti a sedere di cui 12 di prima e 51 di seconda classe.
In accordo alle regole di classificazione dei rotabili in uso presso le Ferrovie dello Stato, le venne assegnata la denominazione "Automotrice Leggera a Nafta 663", abbreviata in ALn 663.
Dal punto di vista meccanico, le ALn 663 sono identiche alle ALn 668 serie 1200-3000 e possono raggiungere una velocità massima di 130 km/h. Sono caratterizzate da una forma più spigolosa del frontale, dalla dotazione di nuovi proiettori a quattro fari incassati, due a luce bianca e due a luce rossa, in sostituzione di quelli tondi del gruppo ALn 668, in cui si doveva porre un vetro rosso su quelli di coda. Il banco di manovra è stato ridisegnato per integrare i comandi della terza macchina, mentre gli interni sono stati completamente rinnovati adottando l'arredamento delle carrozze "Medie Distanze" a vestiboli centrali (MDVC), mantenendo però immutata la distanza tra i sedili per motivi strutturali.
A partire dai primi anni ottanta, queste automotrici furono largamente introdotte su molte linee della rete statale. Anche molte imprese concessionarie acquistarono alcuni esemplari, per cui si videro circolare alcuni modelli sulla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo[1], sulle quattro della Società Veneta (Bologna–Portomaggiore, Udine–Cividale, Adria–Mestre e Parma-Suzzara), sulla Suzzara–Ferrara, sulla Alifana e sulla Ferrara–Codigoro[2].
Come le ALn 668 presentano dei costi di esercizio e di manutenzione relativamente bassi. La loro produzione terminò nel 1993, dopo dieci anni dal lancio dei primi esemplari.
Ci sono alcuni esempi di treni a lunga percorrenza effettuati da ALn 663 e da ALn 668. Al 2010 FER le impiega sulla direttrice Cremona – Mantova – Pesaro, mentre Trenitalia le utilizza sulla Roma–Cassino–Venafro–Campobasso–Termoli.
Tra i modelli derivati c'è un modello per il trasporto detenuti, l'automotrice ALn DAP e uno a scartamento ridotto, l'automotrice M4.
Negli anni '90 da questa automotrice sono derivate le automotrici TCDD MT 5700, ACT ALn 067-082 e FSE Ad 81-88.
È un'automotrice a motore endotermico alimentato a gasolio.
Ciascun rotabile è dotato di due motori diesel sovralimentati, tipo 8217.32 "a sogliola", a sei cilindri, tarati a 170 kW e disposti sotto il pavimento che trasmettono il moto uno per ciascun carrello. La trasmissione è di tipo classico con frizione, cambio meccanico a cinque marce e ponte riduttore.
Le 2 serie si differenziano per il rapporto di trasmissione: la serie 1000 (ALn 663.1001-1016) è caratterizzata da un rapporto corto per l'impiego su tratte di montagna, con velocità massima di 120 km/h, mentre la serie 1100 (ALn 663.1101-1204) consente una velocità massima di 130 km/h[3].
La serie 1000 è interamente assegnata al deposito di Aosta.
È previsto il comando multiplo che permette composizioni fino a tre automotrici comandabili da un unico banco di manovra.
Ogni automotrice ha due comparti di seconda classe e uno di prima classe.
Le cabine di comando adottano il "banco di manovra unificato" con combinatore a pettine integrante i comandi di cambio, frizioni e acceleratori. Ciascun banco è integrato da un rubinetto del freno, di tipo continuo automatico, di tachigrafo e di segnalatori acustici (fischio e tromba).
Gli ambienti interni sono stati in seguito climatizzati tramite l'installazione di condizionatori Thermo-King (prodotti dalla Ingersoll-Rand), Carrier e Konvekta.
Nel 1983 la FIAT Ferroviaria Savigliano decise di realizzare un'automotrice partendo dalla base dell'ALn 668, ma con un'impostazione più moderna. La nuova automotrice venne progettata con 63 posti a sedere di cui 12 di prima e 51 di seconda classe.
In accordo alle regole di classificazione dei rotabili in uso presso le Ferrovie dello Stato, le venne assegnata la denominazione "Automotrice Leggera a Nafta 663", abbreviata in ALn 663.
Dal punto di vista meccanico, le ALn 663 sono identiche alle ALn 668 serie 1200-3000 e possono raggiungere una velocità massima di 130 km/h. Sono caratterizzate da una forma più spigolosa del frontale, dalla dotazione di nuovi proiettori a quattro fari incassati, due a luce bianca e due a luce rossa, in sostituzione di quelli tondi del gruppo ALn 668, in cui si doveva porre un vetro rosso su quelli di coda. Il banco di manovra è stato ridisegnato per integrare i comandi della terza macchina, mentre gli interni sono stati completamente rinnovati adottando l'arredamento delle carrozze "Medie Distanze" a vestiboli centrali (MDVC), mantenendo però immutata la distanza tra i sedili per motivi strutturali.
A partire dai primi anni ottanta, queste automotrici furono largamente introdotte su molte linee della rete statale. Anche molte imprese concessionarie acquistarono alcuni esemplari, per cui si videro circolare alcuni modelli sulla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo[1], sulle quattro della Società Veneta (Bologna–Portomaggiore, Udine–Cividale, Adria–Mestre e Parma-Suzzara), sulla Suzzara–Ferrara, sulla Alifana e sulla Ferrara–Codigoro[2].
Come le ALn 668 presentano dei costi di esercizio e di manutenzione relativamente bassi. La loro produzione terminò nel 1993, dopo dieci anni dal lancio dei primi esemplari.
Ci sono alcuni esempi di treni a lunga percorrenza effettuati da ALn 663 e da ALn 668. Al 2010 FER le impiega sulla direttrice Cremona – Mantova – Pesaro, mentre Trenitalia le utilizza sulla Roma–Cassino–Venafro–Campobasso–Termoli.
Tra i modelli derivati c'è un modello per il trasporto detenuti, l'automotrice ALn DAP e uno a scartamento ridotto, l'automotrice M4.
Negli anni '90 da questa automotrice sono derivate le automotrici TCDD MT 5700, ACT ALn 067-082 e FSE Ad 81-88.
È un'automotrice a motore endotermico alimentato a gasolio.
Ciascun rotabile è dotato di due motori diesel sovralimentati, tipo 8217.32 "a sogliola", a sei cilindri, tarati a 170 kW e disposti sotto il pavimento che trasmettono il moto uno per ciascun carrello. La trasmissione è di tipo classico con frizione, cambio meccanico a cinque marce e ponte riduttore.
Le 2 serie si differenziano per il rapporto di trasmissione: la serie 1000 (ALn 663.1001-1016) è caratterizzata da un rapporto corto per l'impiego su tratte di montagna, con velocità massima di 120 km/h, mentre la serie 1100 (ALn 663.1101-1204) consente una velocità massima di 130 km/h[3].
La serie 1000 è interamente assegnata al deposito di Aosta.
È previsto il comando multiplo che permette composizioni fino a tre automotrici comandabili da un unico banco di manovra.
Ogni automotrice ha due comparti di seconda classe e uno di prima classe.
Le cabine di comando adottano il "banco di manovra unificato" con combinatore a pettine integrante i comandi di cambio, frizioni e acceleratori. Ciascun banco è integrato da un rubinetto del freno, di tipo continuo automatico, di tachigrafo e di segnalatori acustici (fischio e tromba).
Gli ambienti interni sono stati in seguito climatizzati tramite l'installazione di condizionatori Thermo-King (prodotti dalla Ingersoll-Rand), Carrier e Konvekta.