E 424.007 Rivarossi HR2013 dep.to Ancona
Già negli anni trenta l'ingegner Bianchi, padre della trazione elettrica in continua in Italia, aveva progettato diversi tipi di locomotive differenti tra cui un piccolo locomotore a 4 assi motori universale per servizi merci e viaggiatori a velocità fino a 90 km/h.
Lo sviluppo della E.326 e della E.428 aveva poi fatto passare in secondo piano il progetto di questa macchina a rodiggio Bo' Bo': Fu a partire dalla realizzazione dell'E.636 che venne rimessa in discussione l’idea; infatti venne ripresa l'idea del riutilizzo unificato delle parti meccaniche della E.636 (progetto di cui fece parte l'ingegner D'Arbela, già noto per il suo separatore adottato sul gruppo E.428 )
Lo sviluppo della E.326 e della E.428 aveva poi fatto passare in secondo piano il progetto di questa macchina a rodiggio Bo' Bo': Fu a partire dalla realizzazione dell'E.636 che venne rimessa in discussione l’idea; infatti venne ripresa l'idea del riutilizzo unificato delle parti meccaniche della E.636 (progetto di cui fece parte l'ingegner D'Arbela, già noto per il suo separatore adottato sul gruppo E.428 )
E 424.021 Rivarossi HR2326 dep.to Alessandria
FS E424.021 Dep. Alessandria livrea castano isabella con citofono perego per comando di convogli in spinta.
E 424.108 Rivarossi HR2186 con separatori D'Arbela
Castano/isabella con citofono "Perego", doppio coprigiunto, vomere castano,
dep. La Spezia
Sul nuovo gruppo E.424 vennero adottati tutta una serie di accorgimenti e parti già utilizzate sulle E.636, tipo di carrello e sospensione, tipo di motori, utilizzo della saldatura delle parti della cassa, e l'applicazione dell'avviatore automatico, già sperimentato sulle Ale di allora.Tra il 1943 e il 1944, alla Breda, vennero costruite le unità prototipo 001-003. Ma solo con la fine della seconda guerra mondiale poté iniziare la produzione vera e propria di E.424. Dopo i primi tre prototipi motorizzati con motori della E.636, di cui l'unità 003, danneggiata dai bombardamenti, l'inizio della produzione in serie venne reso possibile grazie agli stanziamenti del piano U.N.R.R.A. (United Nation Relief and Rehabilitation Administration). La costruzione delle locomotive fu ripartita tra: Breda, Officine Reggiane/Ercole Marelli, Officine di Savigliano, Tecnomasio Italiano-Brown-Boveri, OM/CGE e Ansaldo. A partire dal 1987 un certo numero di unità è stato trasformato per l’uso con treni reversibili (navetta), attuando in fondo la vocazione originaria del gruppo, ed ha ricevuta, in tale occasione la livrea MDVE e successivamente quella XMPR.Nel 2001 sono cessati definitivamente i servizi delle macchine non trasformate, tutte concentrate presso il deposito di Alessandria. Le unità navetta sono sopravvissute ancora alcuni anni, ma tra il 2007 e la prima metà del 2008 è arrivato anche per loro l'accantonamento, a causa dei costi di manutenzione divenuti eccessivi, dell'antieconomica installazione delle nuove apparecchiature di sicurezza (come l'SCMT) ma soprattutto per via della progressiva immissione in servizio delle moderne E.464.
fonte Wikipedia
dep. La Spezia
Sul nuovo gruppo E.424 vennero adottati tutta una serie di accorgimenti e parti già utilizzate sulle E.636, tipo di carrello e sospensione, tipo di motori, utilizzo della saldatura delle parti della cassa, e l'applicazione dell'avviatore automatico, già sperimentato sulle Ale di allora.Tra il 1943 e il 1944, alla Breda, vennero costruite le unità prototipo 001-003. Ma solo con la fine della seconda guerra mondiale poté iniziare la produzione vera e propria di E.424. Dopo i primi tre prototipi motorizzati con motori della E.636, di cui l'unità 003, danneggiata dai bombardamenti, l'inizio della produzione in serie venne reso possibile grazie agli stanziamenti del piano U.N.R.R.A. (United Nation Relief and Rehabilitation Administration). La costruzione delle locomotive fu ripartita tra: Breda, Officine Reggiane/Ercole Marelli, Officine di Savigliano, Tecnomasio Italiano-Brown-Boveri, OM/CGE e Ansaldo. A partire dal 1987 un certo numero di unità è stato trasformato per l’uso con treni reversibili (navetta), attuando in fondo la vocazione originaria del gruppo, ed ha ricevuta, in tale occasione la livrea MDVE e successivamente quella XMPR.Nel 2001 sono cessati definitivamente i servizi delle macchine non trasformate, tutte concentrate presso il deposito di Alessandria. Le unità navetta sono sopravvissute ancora alcuni anni, ma tra il 2007 e la prima metà del 2008 è arrivato anche per loro l'accantonamento, a causa dei costi di manutenzione divenuti eccessivi, dell'antieconomica installazione delle nuove apparecchiature di sicurezza (come l'SCMT) ma soprattutto per via della progressiva immissione in servizio delle moderne E.464.
fonte Wikipedia
E 424.314 livrea XMPR Rivarossi HR2002
XMPR Navetta tetto verde, pantografi 52, vomere giallo/nero, dep. Cremona
Livrea XMPR. Deriva dalla E424.114, trasformazione in navetta OGR Verona P.V. anno 1991.
Già nell'anteguerra vennero istituiti i servizi navetta con treni a composizione bloccata con una locomotiva ed una vettura pilota alle due estremità. All'inizio erano dotati di impianto citofonico, con cui il macchinista di testa impartiva gli ordini all'agente sulla macchina di spinta in coda. In tempi recenti, a partire dal 1986 e fino a 1993, superata la diffidenza per l'uso in telecomando del mezzo di trazione, sulla scia della trasformazione operata sulle E.646 e facilitata dalla presenza dell'avviatore automatico, 105 E.424 vennero trasformate in locomotive per treni navetta telecomandabili dalla carrozza semipilota. La trasformazione portò varie modifiche; parte delle macchine aveva già l'apparecchiatura per la ripetizione segnali a bordo del tipo a 4 codici, l'impianto di comunicazione terra treno e il dispositivo antislittamento]; vennero aggiunti, il dispositivo di controllo blocco porte, il controllo delle sospensioni pneumatiche delle rimorchiate, i gruppi ottici con fanali bianchi e rossi e l'accoppiatore a 78 poli. Venne soppressa la saracinesca laterale e cambiata la livrea da castano-isabella a tipo MDVE. E cambiarono il numero progressivo sommando 200 al numero originario della locomotiva.
fonte Wikipedia
Livrea XMPR. Deriva dalla E424.114, trasformazione in navetta OGR Verona P.V. anno 1991.
Già nell'anteguerra vennero istituiti i servizi navetta con treni a composizione bloccata con una locomotiva ed una vettura pilota alle due estremità. All'inizio erano dotati di impianto citofonico, con cui il macchinista di testa impartiva gli ordini all'agente sulla macchina di spinta in coda. In tempi recenti, a partire dal 1986 e fino a 1993, superata la diffidenza per l'uso in telecomando del mezzo di trazione, sulla scia della trasformazione operata sulle E.646 e facilitata dalla presenza dell'avviatore automatico, 105 E.424 vennero trasformate in locomotive per treni navetta telecomandabili dalla carrozza semipilota. La trasformazione portò varie modifiche; parte delle macchine aveva già l'apparecchiatura per la ripetizione segnali a bordo del tipo a 4 codici, l'impianto di comunicazione terra treno e il dispositivo antislittamento]; vennero aggiunti, il dispositivo di controllo blocco porte, il controllo delle sospensioni pneumatiche delle rimorchiate, i gruppi ottici con fanali bianchi e rossi e l'accoppiatore a 78 poli. Venne soppressa la saracinesca laterale e cambiata la livrea da castano-isabella a tipo MDVE. E cambiarono il numero progressivo sommando 200 al numero originario della locomotiva.
fonte Wikipedia
E 424.335 livrea MDVE Rivarossi HR2179
MDVE grigio fasce rosso/arancio, pantografi 52, vomere giallo/nero, dep. Bolzano
MODELLO E 424.335 ANNO DI COSTRUZIONE DAL 1946 AL 1952 RODIGGIO Bo Bo PANTOGRAFI TIPO 52 F.S. PESO ADERENTE 72 t VELOCITA MASSIMA 120 Km/h MOTORI 4 MOTORI C.C. POTENZA CONTINUATIVA 1500 KW TRASMISSIONE N.D NOTE : Questa unita é stata dotata di apparecchiature per renderla atta al telecomando.
MODELLO E 424.335 ANNO DI COSTRUZIONE DAL 1946 AL 1952 RODIGGIO Bo Bo PANTOGRAFI TIPO 52 F.S. PESO ADERENTE 72 t VELOCITA MASSIMA 120 Km/h MOTORI 4 MOTORI C.C. POTENZA CONTINUATIVA 1500 KW TRASMISSIONE N.D NOTE : Questa unita é stata dotata di apparecchiature per renderla atta al telecomando.