Roco e636.012 art.43605.1 dep. La Spezia
Isabella tetto castano, coprigiunto basso, boccole a strisciamento, pantografi 42, dep. La Spezia
LIMA EXP. e636.030 HL2618 Dep. Trieste
Locomotiva Elettrica E.636.030 delle FS in livrea castano/isabella.
Pantografi 42 LR, griglie su lato AT, telaio lungo. Ep. IV-V. Dep. Trieste.
ROCO art. 72324 FS e636-048 castano isabella, dep. UD
ROCO art. 72324 FS locomotiva E 636-048 castano isabella, dep. UD
ROCO e636.055 art.43605 dep. di Trieste
Prima serie (dalla 001 alla 108) costruita dal 1940 al 1942
Castano/Isabella, coprigiunto basso, boccole a strisciamento, pantografi 42, dep. Trieste C.le
ROCO e636.061 art.43604 dep. di Ancona
Prima serie (dalla 001 alla 108) costruita dal 1940 al 1942
Con l'aumento del traffico ferroviario in Italia, si decise di creare una nuova locomotiva forte di tutte le innovazioni tecnologiche dell'epoca, di concezione semplice ed affidabile, ma senza i problemi dei mezzi esistenti.
Nel 1938 l'ingegner Alfredo d'Arbela e la sua equipe presentarono un nuovo tipo di rotabile, che in quel periodo venne portato ad esempio dei successi tecnologici italiani dalla propaganda politica del regime fascista. La costruzione della prima serie di dieci unità, numerate E.636.001-010, fu ordinata il 1º settembre 1938 e le macchine furono consegnate tra il maggio e il settembre 1940.
fonte Wikipedia
Isabella, coprigiunto basso, boccole a strisciamento, pantografi 42, dep. Ancona
Roco e636.080 art.43608 dep. Verona S. L.
Blu/grigio serie limitata, coprigiunto basso, boccole strisciamento pantografi 42 dep. Verona S. L.
Nel corso del 1987 la E.636.080 ricevette una livrea sperimentale di colore grigio perla-blu orientale, la quale venne mantenuta fino al 1999. In seguito la 080 venne riverniciata nella livrea color "isabella" e così rimase fino al giorno della demolizione presso il DL di Livorno (26 Maggio 2002).
LIMA EXP. e636.082 HL2611 dep. Bussoleno
Locomotiva Elettrica FS E636.082 con frenatura reostatica, carrelli neri e fanali automobilistici, deposito Bussoleno, epoca IVb-V. Fedele riproduzione dell’ E636 in scala H0 ambientato in epoca IVb-V, mai prodotta finora a livello industriale. Nuovi pantografi tipo unificato in metallo, nuovi respingenti con piatto in metallo, fedele riproduzione delle tubazioni sottocassa realmente flessibili, ghiere fanali in ottone lucidato, riproduzione del corridoio. Nuovi carrelli I1250 con dettagli di qualità superiore, ruote con riproduzione del sistema di trasmissione del moto in Kevlar. Arredamento interno della cabina con tachimetro e quadro strumenti riportato. Illuminazione a microled bianca e rossa a seconda del senso di marcia, escludibili selettivamente. Motore a 5 poli con doppia trasmissione cardanica, telaio in metallo di grande massa. Cinematismo di allontanamento del gancio modellistico. Predisposizione per il sistema digitale con decoder 21 pins R8245. Predisposizione con pattino centrale HL1600/10 per sistemi Maerklin/Trix. Modello con aggiuntivi parzialmente montati e accessori di completamento nella confezione.
Roco e636.088 art. 43606 dep. La Spezia
Castano/Isabella, coprigiunto basso, boccole a strisciamento, pantografi 42,ghiere fanali bianche, dep. La Spezia.
ROCO e636.113 art.63629.1 dep. La Spezia
Seconda serie (dalla 109 alla 243) costruita dal 1952 al 1956 Isabella coprigiunto alto, boccole a rulli, pantografi 42,
dep. La Spezia
ROCO e636.117 art.43776 dep. Roma S. Lorenzo
Altri esemplari esteticamente modificati sono la E.636.080 Verona
(ridipinta in grigio perla-blu orientale come prova per la nuova livrea
unificata, in seguito riportata ai colori originali e demolita poi a
Livorno il 26 maggio 2002), e la E.636.117 (un'altra "prova colore" in
grigio-blu con logo XMPR, oggi rotabile storico).
Una particolarità di questa unità era l'assenza del dispositivo di ripetizione di segnali in cabina. La riverniciatura della E.636.117 è stata sponsorizzata dall'azienda GIEFFECI, nella persona del sig. Faustino Faustini.
fonte Wikipedia
Storica Blu/grigio serie limitata, coprigiunto alto, boccole a rulli, pantografi 52, dep. Roma S. Lorenzo
Una particolarità di questa unità era l'assenza del dispositivo di ripetizione di segnali in cabina. La riverniciatura della E.636.117 è stata sponsorizzata dall'azienda GIEFFECI, nella persona del sig. Faustino Faustini.
fonte Wikipedia
Storica Blu/grigio serie limitata, coprigiunto alto, boccole a rulli, pantografi 52, dep. Roma S. Lorenzo
ROCO e636.202 art.41311 dep. Trieste
Loco elettrica E.636.202 in livrea isabella con coprigiunto alto, boccole a rulli e pantografi 42. Deposito locomotive Trieste, FS, ep.IV.
Seconda serie (dalla 109 alla 243) costruita dal 1952 al 1956
ROCO e 636.219 xmpr art.63856 dep. Udine elaborazione Navitren su base Roco
Le E.636 superstiti erano state assegnate da diversi anni alla "Divisione Cargo" di Trenitalia;
negli ultimi mesi di servizio una ventina di E.636 furono date in
affitto ad alcune ferrovie concesse (LFI, Del Fungo Giera, Serfer) per
l'utilizzo su treni merci, utilizzate talvolta in doppia trazione nei
tratti più acclivi della rete ferroviaria italiana.
Solo in Sicilia, isola caratterizzata dal materiale rotabile particolarmente vecchio, risultavano in uso alla testa dei treni passeggeri già da diverso tempo; anche lì la fase di dismissione si è conclusa oramai da tempo, visto che oggi questi veicoli non corrispondono più ai requisiti minimi di comfort. In loro sostituzione furono inviate dal nord Italia diverse locomotive del gruppo E.646, oramai anche loro dismesse e radiate, non soggette alla trasformazione in E.645.3×× per i servizi merci.
Alla fine del mese di Aprile 2006 giunse la notizia secondo la quale a partire dal 31 ottobre 2006 il gruppo E.636, salvo proroghe dell'ultimo momento, avrebbe cessato ogni attività; contrariamente ad ogni previsione, nel corso della prima quindicina del mese di Maggio 2006 è stato improvvisamente deciso il ritiro dalla circolazione di tutte le unità superstiti, comprese quelle date in service alle ferrovie concesse già citate (LFI, Serfer e Del Fungo Giera), sostituite da locomotive E.645. La E.636.201, penultima unità circolante, ha abbassato i suoi pantografi per l'ultima volta la mattina del 9 maggio 2006; fa seguito la E.636.366, ultima unità attiva del gruppo, che il giorno 12 maggio 2006 ha fatto il suo ultimo viaggio da Alessandria Smistamento diretta a Livorno Calambrone, chiudendo di fatto un'epoca durata oltre 60 anni.
Il gruppo E.636 è stato a lungo caratterizzato dal maggior numero di unità prodotte per conto delle Ferrovie dello Stato, ed ancora oggi detiene il record per il gruppo di rotabili costruito nel più lungo arco di tempo, 22 anni.
Oggi sono considerate "rotabile storico" le unità 002, 128, 161, 164, 243, 265, 318 in livrea castano-isabella, e la 385 in livrea XMPR, la 117 in livrea sperimentale grigio-blu (adottata in passato su un'altra unità, la 080, demolita nel 2002) e la 284 (Camilla) nella sua livrea unica grigio perla-rosso segnale; queste macchine vengono usate per il traino di treni storici in occasioni speciali. L'unità 147 è stata riverniciata ed in seguito mantenuta monumentata all'interno dell'OML di Milano Smistamento; tuttavia essa non fu parte del gruppo di rotabili storici, ma è stata trasferita in Germania presso il museo ferroviario di Augsburg, dove è esposta a partire dal 27 aprile 2008 insieme ad altre locomotive storiche provenienti da tutta Europa.
Alcune unità del gruppo E.636 (022, 097, 197, 250, 309, 316 e 347) sono perite in altrettanti incidenti ferroviari, nei quali riportarono danni di grave entità tali da non giustificare una riparazione. Altre unità invece (042, 068, 076, 078, 079 e 105) sono state demolite a seguito di ingenti danni riportati nel corso dei bombardamenti alleati durante la Seconda guerra mondiale.
fonte Wikipedia
XMPR fari rossi/verdi, terzo faro, coprigiunto alto, boccole rulli, panto. 52 strisciante piatto, dep. Udine
Solo in Sicilia, isola caratterizzata dal materiale rotabile particolarmente vecchio, risultavano in uso alla testa dei treni passeggeri già da diverso tempo; anche lì la fase di dismissione si è conclusa oramai da tempo, visto che oggi questi veicoli non corrispondono più ai requisiti minimi di comfort. In loro sostituzione furono inviate dal nord Italia diverse locomotive del gruppo E.646, oramai anche loro dismesse e radiate, non soggette alla trasformazione in E.645.3×× per i servizi merci.
Alla fine del mese di Aprile 2006 giunse la notizia secondo la quale a partire dal 31 ottobre 2006 il gruppo E.636, salvo proroghe dell'ultimo momento, avrebbe cessato ogni attività; contrariamente ad ogni previsione, nel corso della prima quindicina del mese di Maggio 2006 è stato improvvisamente deciso il ritiro dalla circolazione di tutte le unità superstiti, comprese quelle date in service alle ferrovie concesse già citate (LFI, Serfer e Del Fungo Giera), sostituite da locomotive E.645. La E.636.201, penultima unità circolante, ha abbassato i suoi pantografi per l'ultima volta la mattina del 9 maggio 2006; fa seguito la E.636.366, ultima unità attiva del gruppo, che il giorno 12 maggio 2006 ha fatto il suo ultimo viaggio da Alessandria Smistamento diretta a Livorno Calambrone, chiudendo di fatto un'epoca durata oltre 60 anni.
Il gruppo E.636 è stato a lungo caratterizzato dal maggior numero di unità prodotte per conto delle Ferrovie dello Stato, ed ancora oggi detiene il record per il gruppo di rotabili costruito nel più lungo arco di tempo, 22 anni.
Oggi sono considerate "rotabile storico" le unità 002, 128, 161, 164, 243, 265, 318 in livrea castano-isabella, e la 385 in livrea XMPR, la 117 in livrea sperimentale grigio-blu (adottata in passato su un'altra unità, la 080, demolita nel 2002) e la 284 (Camilla) nella sua livrea unica grigio perla-rosso segnale; queste macchine vengono usate per il traino di treni storici in occasioni speciali. L'unità 147 è stata riverniciata ed in seguito mantenuta monumentata all'interno dell'OML di Milano Smistamento; tuttavia essa non fu parte del gruppo di rotabili storici, ma è stata trasferita in Germania presso il museo ferroviario di Augsburg, dove è esposta a partire dal 27 aprile 2008 insieme ad altre locomotive storiche provenienti da tutta Europa.
Alcune unità del gruppo E.636 (022, 097, 197, 250, 309, 316 e 347) sono perite in altrettanti incidenti ferroviari, nei quali riportarono danni di grave entità tali da non giustificare una riparazione. Altre unità invece (042, 068, 076, 078, 079 e 105) sono state demolite a seguito di ingenti danni riportati nel corso dei bombardamenti alleati durante la Seconda guerra mondiale.
fonte Wikipedia
XMPR fari rossi/verdi, terzo faro, coprigiunto alto, boccole rulli, panto. 52 strisciante piatto, dep. Udine
ROCO e636.284 "camilla" art.63854 dep. Genova Rivarolo
Alcune E.636 hanno alle spalle una storia particolare di sperimentazioni e prove. La più famosa di queste è la Camilla (E.636.284), che monta una coppia di musetti unici, installati in seguito ad un grave incidente avvenuto nel corso del 1988, presso la località di Villastellone (provincia di Torino),
a causa del quale il telaio di una delle due cabine di manovra rientrò
di qualche metro, accartocciandosi e mettendo in luce l'inadeguatezza
strutturale della cassa. Portata alla OGR di Verona Porta Vescovo,
è stata dotata di due cabine di guida del tipo E.656 VI serie (pur
mantenendo il caratteristico "maniglione" e gli altri classici comandi
delle E.636 tradizionali) come sperimentazione in vista
dell'aggiornamento di tutta la flotta, per renderle compatibili con le
direttive europee e con la normativa sulla sicurezza sul lavoro (la
"legge 626"). Tale sperimentazione tuttavia non ebbe un seguito. Questo
mezzo, famoso per aver acquisito una unica livrea grigio perla - rosso
segnale, risulta inserito nell'asset dei rotabili storici di Trenitalia
dall'estate 2006. Il 7 luglio 2006 questa unità ha lasciato lo scalo di
Milano Smistamento, dove ha soggiornato a lungo accantonata, diretta
alla volta di Tirano ove viene preservata, insieme alla E.636.117, grazie all'opera dei volontari del gruppo Ale883. La leggenda vuole che il nome Camilla
derivi dal fatto che uno degli operai dello stabilimento di Verona
Porta Vescovo, ove la 284 era in riparazione a seguito dell'incidente,
aveva scritto con un gessetto sul pancone frontale il nome della propria
fidanzata (http://www.e636.it/284_2.jpg).
fonte Wikipedia
Rosso/grigio, logo FS inclinato frontale al centro, logo “E636 Camilla”, dep. Genova Rivarolo
fonte Wikipedia
Rosso/grigio, logo FS inclinato frontale al centro, logo “E636 Camilla”, dep. Genova Rivarolo