Aln 772.3414 OM Oskar art.2007
Le ALn 772 sono rotabili di seconda generazione nati dall'esperienza maturata da Fiat e OM sulle prime automotrici realizzate durante il Fascismo, come le Littorine ALn 56 e ALn 556.
L'aumento della richiesta di trasporto passeggeri e l'incremento del traffico turistico, alla fine degli anni trenta spinse l'amministrazione FS a progettare e costruire una nuova famiglia di rotabili più veloci e confortevoli, per affiancare le Littorine esistenti e sostituirle nei servizi di tipo Direttissimo e Rapido.
Piuttosto che procedere all'acquisto di veicoli diversi di vecchia concezione si puntò su di un mezzo "unificato", in grado di servire con diversi profili di missione e con possibilità di agevole manutenzione e riparazione e con costo minimizzato dalla disponibilità di pezzi di ricambio sempre uguali (fatto ancora piuttosto raro per l'epoca).
Venne contattata la OM di Milano, a cui furono commissionati tre prototipi di questo nuovo veicolo. Nel 1937 l'azienda consegnò i tre veicoli, costruiti sulla base delle ALn 72 FIAT, e immatricolati con i numeri fuori serie 3001, 3002 e 3003.
Si trattava a tutti gli effetti di una sfida lanciata da OM a FIAT e Breda. OM aveva esperienza nelle subforniture, ma non aveva mai lavorato integralmente ad una commessa di automotrici, al contrario degli altri due giganti dell'industria pesante italiana. Per questo, dopo la consegna dei prototipi, i test svolti con ottimi risultati e la conseguente emissione della commessa, FIAT si affiancò ad OM impegnandosi a realizzare le casse dei veicoli ma lasciando all'azienda milanese la responsabilità delle forniture tecniche.
Per semplificare la contabilità, la fornitura venne ufficialmente segmentata tra i due fornitori, portando alla costituzione di iniziale di tre serie suddivise in modo puramente nominale per un totale di 100 FIAT (1001-1100) e 96 OM (in due serie: 3201-3250 e 3251-3296).
La prima unità di serie, appartenente al gruppo torinese, entrò in servizio nel maggio 1940. A seguito di test sulla linea Faentina e in Toscana, la 772.1001 si dimostrò pienamente rispondente alle esigenze dell'amministrazione ferroviaria, e già nel novembre dello stesso anno anche la produzione milanese entrò a regime consegnando il primo veicolo. La commessa di 196 veicoli venne esaurita nel 1943. Nel 1939 le Ferrovie Padane acquistarono da FS i tre prototipi 1001-1003, più altri due mezzi commissionati direttamente ad OM nel 1941, marchiati FP ALn 72 1004 e 1005, rallentati a 100 km/h con il cambio della trasmissione, ma con 8 kW in più.
La Seconda guerra mondiale ridusse drasticamente la domanda di trasporto passeggeri (se si eccettuano i convogli militari, per cui le littorine erano inadeguate data la poca capienza), e impegnò Breda e OM nella produzione bellica. I motori delle ALn 772 erano nuovissimi, potenti e compatti, e vennero in parte "cannibalizzati" per equipaggiare i MAS della Regia Marina Italiana. La riduzione della disponibilità di gasolio e i frequentissimi bombardamenti sulle linee ferroviarie resero le restanti macchine inutili per diversi anni.
Solo nel 1948 OM poté riprendere la produzione, grazie anche agli aiuti per la ricostruzione del Piano Marshall e ai piani per riportare le martoriate ferrovie agli standard qualitativi pre-bellici. Tra il 1948 e il 1957 OM consegnò altri 123 veicoli (due serie, 3301-3341 e 3342-3423), ad un ritmo notevolmente rallentato rispetto alla precedente commessa ma cogliendo l'occasione per riportare gli impianti in condizioni operative.
Le unità esistenti erano uscite relativamente bene dal conflitto, ma non indenni. Cinque unità vennero demolite, alcune senza nemmeno mai essere entrate in servizio, mentre altre 27 risultarono adatte solo al recupero come ricambistica.
Nel 1949 la ferrovia concessa Siena-Buonconvento-Monte Antico gestita dalla SIF commissionò ad OM due automotrici ALn 772, marcate 101 e 102 (mentre le macchine FS avevano classificazioni a 4 cifre) riadattate per avere 16 posti di prima classe e 56 di seconda, più una versione modificata e demotorizzata chiamata Ln86.106 per il servizio di terza classe (86 posti). Con l'acquisizione della ferrovia da parte di FS nel 1956, anche queste macchine vennero riportate allo standard: le due motrici furono reimmatricolate come ALn 772 3297 e 3298 e sulla rimorchiata vennero montati i motori, trasformandola di fatto nella ALn 772.3299.
La ALn 772 in livrea FS castano isabella, e in livrea verde-grigia della Ferrovie Padane Nel dopoguerra, complice la devastazione del parco macchine più "nobile" costituito dagli ETR 200, le ALn 772 servirono come treni rapidi in tutta Italia, ed in particolare espletando i servizi prestigiosi sulla Milano-Venezia-Trieste, tra Palermo, Messina, Agrigento, tra Taranto, Bari ed Ancona, tra Cagliari e Olbia, arrivando in un secondo tempo anche in Sicilia. Il grande numero di esemplari portò all'utilizzo anche su tratte secondarie per servizi minori, sino ad attribuirgli persino il ruolo di macchine di riserva. Negli anni cinquanta le ALn 772 costituivano la spina dorsale del traffico veloce italiano.
Intanto nel 1949 altri tre mezzi fuori serie vennero consegnati alle ferrovie polacche per essere replicati e per prendere il servizio su tratte veloci.
Nel 1961 anche le unità ex-Ferrovie Padane furono reimmatricolate come ALn 772 e adibite a treni charter; una di queste è ancora funzionale.
La ALn 772.1009, modificata con l'aggiunta di un salottino di prima classe, venne riportata alla condizione originaria nel 1970
Gli anni settanta cominciò il declino del gruppo 772, spodestato dalle nuove Aln 773 e ALn 668,introdotte in massa per il servizio sulle linee regionali, specie queste ultime.
L'età dei mezzi e l'intensissimo uso a cui erano stati sottoposti specie negli ultimi anni portarono ad emergere numerosi piccoli problemi, all'impianto oleodinamico e agli scarichi.
Inoltre, gli isolamenti in fibra di amianto non erano più compatibili con le nuove regolamentazioni che ne riconoscevano la pericolosità, specie nelle precarie condizioni di decadimento a cui ormai erano giunti i pannelli isolanti.
Nell'1981 vennero sospese le manutenzioni cicliche, con l'obiettivo di dismettere l'intero gruppo in tempi assai contenuti. Due sole unità (3247 e 3326) continuarono il servizio sulla Novara-Varallo: il 12 aprile 1986 l'amministrazione emanò un ordine di servizio, inviando tutte le restanti macchine all'accantonamento. Il gruppo venne messo interamente fuori servizio e, dopo un periodo di permanenza nei depositi, demolito in brevissimo tempo con l'eccezione di soli cinque mezzi.
fonte Wikipedia
L'aumento della richiesta di trasporto passeggeri e l'incremento del traffico turistico, alla fine degli anni trenta spinse l'amministrazione FS a progettare e costruire una nuova famiglia di rotabili più veloci e confortevoli, per affiancare le Littorine esistenti e sostituirle nei servizi di tipo Direttissimo e Rapido.
Piuttosto che procedere all'acquisto di veicoli diversi di vecchia concezione si puntò su di un mezzo "unificato", in grado di servire con diversi profili di missione e con possibilità di agevole manutenzione e riparazione e con costo minimizzato dalla disponibilità di pezzi di ricambio sempre uguali (fatto ancora piuttosto raro per l'epoca).
Venne contattata la OM di Milano, a cui furono commissionati tre prototipi di questo nuovo veicolo. Nel 1937 l'azienda consegnò i tre veicoli, costruiti sulla base delle ALn 72 FIAT, e immatricolati con i numeri fuori serie 3001, 3002 e 3003.
Si trattava a tutti gli effetti di una sfida lanciata da OM a FIAT e Breda. OM aveva esperienza nelle subforniture, ma non aveva mai lavorato integralmente ad una commessa di automotrici, al contrario degli altri due giganti dell'industria pesante italiana. Per questo, dopo la consegna dei prototipi, i test svolti con ottimi risultati e la conseguente emissione della commessa, FIAT si affiancò ad OM impegnandosi a realizzare le casse dei veicoli ma lasciando all'azienda milanese la responsabilità delle forniture tecniche.
Per semplificare la contabilità, la fornitura venne ufficialmente segmentata tra i due fornitori, portando alla costituzione di iniziale di tre serie suddivise in modo puramente nominale per un totale di 100 FIAT (1001-1100) e 96 OM (in due serie: 3201-3250 e 3251-3296).
La prima unità di serie, appartenente al gruppo torinese, entrò in servizio nel maggio 1940. A seguito di test sulla linea Faentina e in Toscana, la 772.1001 si dimostrò pienamente rispondente alle esigenze dell'amministrazione ferroviaria, e già nel novembre dello stesso anno anche la produzione milanese entrò a regime consegnando il primo veicolo. La commessa di 196 veicoli venne esaurita nel 1943. Nel 1939 le Ferrovie Padane acquistarono da FS i tre prototipi 1001-1003, più altri due mezzi commissionati direttamente ad OM nel 1941, marchiati FP ALn 72 1004 e 1005, rallentati a 100 km/h con il cambio della trasmissione, ma con 8 kW in più.
La Seconda guerra mondiale ridusse drasticamente la domanda di trasporto passeggeri (se si eccettuano i convogli militari, per cui le littorine erano inadeguate data la poca capienza), e impegnò Breda e OM nella produzione bellica. I motori delle ALn 772 erano nuovissimi, potenti e compatti, e vennero in parte "cannibalizzati" per equipaggiare i MAS della Regia Marina Italiana. La riduzione della disponibilità di gasolio e i frequentissimi bombardamenti sulle linee ferroviarie resero le restanti macchine inutili per diversi anni.
Solo nel 1948 OM poté riprendere la produzione, grazie anche agli aiuti per la ricostruzione del Piano Marshall e ai piani per riportare le martoriate ferrovie agli standard qualitativi pre-bellici. Tra il 1948 e il 1957 OM consegnò altri 123 veicoli (due serie, 3301-3341 e 3342-3423), ad un ritmo notevolmente rallentato rispetto alla precedente commessa ma cogliendo l'occasione per riportare gli impianti in condizioni operative.
Le unità esistenti erano uscite relativamente bene dal conflitto, ma non indenni. Cinque unità vennero demolite, alcune senza nemmeno mai essere entrate in servizio, mentre altre 27 risultarono adatte solo al recupero come ricambistica.
Nel 1949 la ferrovia concessa Siena-Buonconvento-Monte Antico gestita dalla SIF commissionò ad OM due automotrici ALn 772, marcate 101 e 102 (mentre le macchine FS avevano classificazioni a 4 cifre) riadattate per avere 16 posti di prima classe e 56 di seconda, più una versione modificata e demotorizzata chiamata Ln86.106 per il servizio di terza classe (86 posti). Con l'acquisizione della ferrovia da parte di FS nel 1956, anche queste macchine vennero riportate allo standard: le due motrici furono reimmatricolate come ALn 772 3297 e 3298 e sulla rimorchiata vennero montati i motori, trasformandola di fatto nella ALn 772.3299.
La ALn 772 in livrea FS castano isabella, e in livrea verde-grigia della Ferrovie Padane Nel dopoguerra, complice la devastazione del parco macchine più "nobile" costituito dagli ETR 200, le ALn 772 servirono come treni rapidi in tutta Italia, ed in particolare espletando i servizi prestigiosi sulla Milano-Venezia-Trieste, tra Palermo, Messina, Agrigento, tra Taranto, Bari ed Ancona, tra Cagliari e Olbia, arrivando in un secondo tempo anche in Sicilia. Il grande numero di esemplari portò all'utilizzo anche su tratte secondarie per servizi minori, sino ad attribuirgli persino il ruolo di macchine di riserva. Negli anni cinquanta le ALn 772 costituivano la spina dorsale del traffico veloce italiano.
Intanto nel 1949 altri tre mezzi fuori serie vennero consegnati alle ferrovie polacche per essere replicati e per prendere il servizio su tratte veloci.
Nel 1961 anche le unità ex-Ferrovie Padane furono reimmatricolate come ALn 772 e adibite a treni charter; una di queste è ancora funzionale.
La ALn 772.1009, modificata con l'aggiunta di un salottino di prima classe, venne riportata alla condizione originaria nel 1970
Gli anni settanta cominciò il declino del gruppo 772, spodestato dalle nuove Aln 773 e ALn 668,introdotte in massa per il servizio sulle linee regionali, specie queste ultime.
L'età dei mezzi e l'intensissimo uso a cui erano stati sottoposti specie negli ultimi anni portarono ad emergere numerosi piccoli problemi, all'impianto oleodinamico e agli scarichi.
Inoltre, gli isolamenti in fibra di amianto non erano più compatibili con le nuove regolamentazioni che ne riconoscevano la pericolosità, specie nelle precarie condizioni di decadimento a cui ormai erano giunti i pannelli isolanti.
Nell'1981 vennero sospese le manutenzioni cicliche, con l'obiettivo di dismettere l'intero gruppo in tempi assai contenuti. Due sole unità (3247 e 3326) continuarono il servizio sulla Novara-Varallo: il 12 aprile 1986 l'amministrazione emanò un ordine di servizio, inviando tutte le restanti macchine all'accantonamento. Il gruppo venne messo interamente fuori servizio e, dopo un periodo di permanenza nei depositi, demolito in brevissimo tempo con l'eccezione di soli cinque mezzi.
fonte Wikipedia