e646.001 Roco art.43609
Verde/grigio, vetri Triplex, dep. Firenze SMN,
e646.005 Roco art.43610
Verde/grigio, vetri Triplex, fascia bianca su coprigiunto cabina, dep. BO C.le
Nella seconda metà degli anni cinquanta le Ferrovie dello Stato, esauritasi la prima fase della ricostruzione, iniziarono a dedicarsi al miglioramento dei tempi di percorrenza dei treni viaggiatori a materiale ordinario. A metà degli anni cinquanta nessuna delle locomotive elettriche disponibili nel Parco FS esprimeva prestazioni notevoli. Le E.626 e E.636, progettate nel periodo fascista e costruite tra questo e il secondo dopoguerra, si rivelavano insufficienti in termini di prestazione e velocità massima. I treni viaggiatori più importanti erano tutti affidati alle locomotive E.428 che, sebbene piuttosto veloci in pianura (fino a 130 Km/h), offrivano mediocri prestazioni con treni viaggiatori pesanti e su linee in salita (come ad esempio, sulla Bologna-Firenze).
L'introduzione e la progressiva messa in posa delle nuove rotaie da 60 Kg/m, che offrivano un armamento ferroviario più robusto; nonché la costruzione di un migliaio di carrozze viaggiatori Tipo 1946, atte ai 140 km/h di velocità massima, incoraggiarono le FS alla progettazione di un nuovo tipo di locomotiva elettrica a 3000 volt a corrente continua per treni viaggiatori pesanti e veloci, che realizzasse un vero salto di qualità rispetto al passato.
Si lavorò su due filoni: una locomotiva a sei assi basata sulla struttura delle E.636, e una a 4 assi sulla base delle E.424. Il primo tipo venne ritenuto più adatto alle esigenze e mandato in fase di sviluppo avanzato, mentre il secondo fu accantonato: da quest'ultimo partirono negli anni 1960 i progetti per la nuova famiglia delle E.444.
Lo sviluppo del progetto E.646, basato sulle E.636, venne incentrato sull'evoluzione meccanica e sull'incremento della potenza di trazione: venne creato un nuovo tipo di motore, il Tipo 82-333FS a 6 Poli, più potente dei Tipo 32R a 4 Poli usati sulle motrici in circolazione. Il progetto delle nuove motrici venne affidato all'Ufficio Studi del Servizio Materiale e Trazione nel 1953, che delegò la produzione e l'industrializzazione a TIBB. Nell'ottobre 1958 i primi prototipi preserie furono consegnati alle FS: 5 locomotive per la messa in prova, concettualmente basate sulle E.636 di cui riprendevano gran parte della meccanica e la suddivisione in semicasse articolate.
fonte Wikipedia
e646.019 Rivarossi HR2740
Locomotiva elettrica FS E646 019 I serie, livrea verde magnolia/grigio nebbia Ep. III-IV in versione Treno Azzurro
FS locomotiva Elettrica E 646 019 I serie, livrea verde magnolia/grigio nebbia, pantografi tipo 42LR, epoca III-IV .
Uno dei servizi di punta cui erano adibite queste locomotive era il “Treno Azzurro”.
La 019 (art. HR2740 ), proposta nello stato “nuova di fabbrica” in quanto priva di fregi FS frontali, applicati poco dopo la consegna, e ambientabile quindi in un ristrettissimo periodo di qualche mese a partire dall’estate del 1959
e646.033 Rivarossi HR2739
Le locomotive E.645 ed E.646 erano veicoli ferroviari la cui costruzione fu commissionata
dalle Ferrovie dello Stato alla fine degli anni '50, attive fino al 2009, anno in cui furono ritirate.
Le E.646 furono realizzate a seguito della ricostruzione del dopoguerra, anche e soprattutto per
far fronte al boom economico che travolse l'Italia in quegli anni. Nuove esigenze di portata e mobilità sono state le ragioni principali che hanno portato Ferrovie dello Stato a progettare e realizzare questi veicoli.
Nella realtà questa macchina, costruita nel 1959, aveva un rapporto 21/68
ed era in carico al Deposito di Napoli Smistamento. Realizzata per il traino di treni merci pesanti,
nel lotto composto dalle E.646 021 fino alla E.646 035. Tra il giugno del 1961 ed l’aprile del 1962
è stata numerata E.646 213, per poi essere numerata in modo definitivo da aprile 1962
come E.645 013. Pertanto questa macchina ha avuto la numerazione E.646 033
per solo un anno da quando è stata costruita.
Rodiggio Bo’ Bo’ Bo’, dotata di 6 motori doppi tipo 82-333 FS, con anticabraggio
elettrico e senza freno di velocità (Costruttore TIBB).
dalle Ferrovie dello Stato alla fine degli anni '50, attive fino al 2009, anno in cui furono ritirate.
Le E.646 furono realizzate a seguito della ricostruzione del dopoguerra, anche e soprattutto per
far fronte al boom economico che travolse l'Italia in quegli anni. Nuove esigenze di portata e mobilità sono state le ragioni principali che hanno portato Ferrovie dello Stato a progettare e realizzare questi veicoli.
Nella realtà questa macchina, costruita nel 1959, aveva un rapporto 21/68
ed era in carico al Deposito di Napoli Smistamento. Realizzata per il traino di treni merci pesanti,
nel lotto composto dalle E.646 021 fino alla E.646 035. Tra il giugno del 1961 ed l’aprile del 1962
è stata numerata E.646 213, per poi essere numerata in modo definitivo da aprile 1962
come E.645 013. Pertanto questa macchina ha avuto la numerazione E.646 033
per solo un anno da quando è stata costruita.
Rodiggio Bo’ Bo’ Bo’, dotata di 6 motori doppi tipo 82-333 FS, con anticabraggio
elettrico e senza freno di velocità (Costruttore TIBB).
e646.028 con modanature Rivarossi HR2112
Verde magnolia/grigio nebbia con modanature, carrelli castano, scalette piccole, epoca III
Dal 1961 al 1967 vennero ordinate e costruite altre 258 macchine, portando il totale a 295. Questo avrebbe portato ad un problema di identificazione, dato che le locomotive affidate al servizio merci avevano i numeri progressivi dal 200 in poi. Per risolvere il problema le macchine merci vennero riclassificate e denominate E.645 con i nuovi numeri progressivi a partire dall'1, ma vennero lasciati inutilizzati i numeri 646.001-005 e 014-019 (riconvertiti poi a E.645). Alla fine dell'operazione, 198 unità rimasero col vecchio numero al traffico passeggeri, 97 vennero rinominate.
fonte Wikipedia
e646.037 treno azzurro Rivarossi HR2035
Treno Azzurro blu/celeste tetto alluminio, con modanature
Dopo i test di routine e l'omologazione, si procedette alla consegna delle prime 37 motrici, di cui 20 per il traffico passeggeri e 17 per il traffico merci, differenziate esclusivamente dalla livrea: grigio e verde per i passeggeri, secondo lo schema del Settebello e dell'Arlecchino, castano e isabella per i merci come le progenitrici E.636 e E.626. A queste si aggiunse dal 1962 una livrea speciale in celeste e blu per le due macchine, 646.035 e 037, utilizzate per il Treno Azzurro[1].
fonte Wikipedia
e646.085 Rivarossi 1417 senza modanature griglie laterali dep. Firenze
Le E.646 si dimostrarono subito macchine perfette per le nuove esigenze di mobilità, dettate dall'epoca del boom economico: potenti (4320 kW) e veloci (140 km/h) come nessun'altra locomotiva italiana esistente allora, le loro prestazioni in pianura erano di ben 900 tonnellate a 130 km/h (contro le 260 tonnellate a 130 km/h della E.428, e le 240 tonnellate a 120 km/h della E.636 con rapporto di trasmissione 28/65). L'entrata in servizio delle E.646 ridimensionò subito e di parecchio sia l'importanza che il prestigio delle locomotive E.428, che già dai primi anni sessanta vennero sempre più relegate ai treni diretti e locali. Le E.646 vennero assegnate ai più importanti treni italiani, come la "Freccia del Sud". Le E.646 effettuarono treni viaggiatori rapidi sulla Linea Adriatica almeno fino al 1975, in sostituzione delle prime E.444.
fonte Wikipedia
e646.118 senza modanature ACME 63130
deposito Napoli Smistamento
Locomotiva elettrica FS E 646.118 epoca IV deposito Napoli Smistamento, nella livrea verde magnolia e grigio nebbia, senza modanature, portelli A.T. bassi, logo frontale verde, nello stato di fine anni ‘70. Telaio in metallo pressofuso, motore Mashima a cinque poli con due volani e trasmissione cardanica con sospensione isostatica. Luci bianche e rosse con inversione a seconda della direzione di marcia, connettore NEM 652 (8 poli) per decoder digitale.
e646.168 Rivarossi art.1421
Verde magnolia/grigio nebbia, navetta, senza modanature, con griglie laterali, dep. Milano C.le - Navetta
e646.088 Rivarossi 1430 MDVC
MDVC beige fasce arancio/viola, tetto argento, vetri Triplex, dep. Trieste.
e646.135 Rivarossi HR2180 MDVC
MDVC beige fasce arancio/viola, tetto argento
dep. Firenze
Le E.646 sono state ricolorate nel 1981, in grigio con fasce aran cione e viola e tetto grigio ardesia; a partire dalla seconda metà degli anni novanta hanno ricevuta la livrea XMPR bianco e verde con cui sono giunte al termine della vita commerciale.
fonte Wikipedia
dep. Firenze
Le E.646 sono state ricolorate nel 1981, in grigio con fasce aran cione e viola e tetto grigio ardesia; a partire dalla seconda metà degli anni novanta hanno ricevuta la livrea XMPR bianco e verde con cui sono giunte al termine della vita commerciale.
fonte Wikipedia
e646.165 Rivarossi HR2023 XMPR
XMPR tetto verde e griglie argento, dep. Milano Centrale
Le E.646 sono state ricolorate nel 1981, in grigio con fasce arancione e viola e tetto grigio ardesia; a partire dalla seconda metà degli anni novanta hanno ricevuta la livrea XMPR bianco e verde con cui sono giunte al termine della vita commerciale.
fonte Wikipedia