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“Il plastico di Abraxas” di Gianni.........
Il plastico si chiama “Il plastico di Abraxas” e prende il nome dal castello che dalla sommità della collina sotto la quale scorre la galleria,
e che è visibile in alcune foto, domina l’intero impianto: il nome del castello è stato dato da uno dei miei figli e da esso è derivato
quello del plastico.Il plastico è in scala HO corrente continua, misura mt. 3,10 x 1,50 ed è strutturato su due livelli: un livello superiore, con linea a doppio binario
facente dalla quale si diramano due binari che portano a una stazione secondaria per treni navetta e due binari che conducono a una stazione merci,
e un livello inferiore, con un binario che conduce a una stazione nascosta e che sui dirama in quattro binari. Si tratta volutamente di un’ambientazione di fantasia,
come suggerisce il nome stesso del castello, nella quale si possono creare cortocircuiti temporali e incontrare così treni di varie epoche, dalla II alla V,
in composizioni comunque coerenti.Il plastico è digitale ed è gestito da una centralina ESU ECoS interfacciata
con un Pc. L’armamento è Roco e i rotabili sono di varie marche:Roco soprattutto, ma anche Rivarossi, Lima, Fleischmann, Trix, Piko, ACME,
Vitrains. Il materiale rotabile è soprattutto italiano, con qualche concessione ad Austria e Germania.
Il plastico si chiama “Il plastico di Abraxas” e prende il nome dal castello che dalla sommità della collina sotto la quale scorre la galleria,
e che è visibile in alcune foto, domina l’intero impianto: il nome del castello è stato dato da uno dei miei figli e da esso è derivato
quello del plastico.Il plastico è in scala HO corrente continua, misura mt. 3,10 x 1,50 ed è strutturato su due livelli: un livello superiore, con linea a doppio binario
facente dalla quale si diramano due binari che portano a una stazione secondaria per treni navetta e due binari che conducono a una stazione merci,
e un livello inferiore, con un binario che conduce a una stazione nascosta e che sui dirama in quattro binari. Si tratta volutamente di un’ambientazione di fantasia,
come suggerisce il nome stesso del castello, nella quale si possono creare cortocircuiti temporali e incontrare così treni di varie epoche, dalla II alla V,
in composizioni comunque coerenti.Il plastico è digitale ed è gestito da una centralina ESU ECoS interfacciata
con un Pc. L’armamento è Roco e i rotabili sono di varie marche:Roco soprattutto, ma anche Rivarossi, Lima, Fleischmann, Trix, Piko, ACME,
Vitrains. Il materiale rotabile è soprattutto italiano, con qualche concessione ad Austria e Germania.
Il plastico di Luca........bello e ricco .......
Plastico-diorama Peppone e Don Camillo di Claudio Conti da Latina

Cliccando sulla Foto a lato è possibile vedere il video del Diorama.
Il plastico in lavorazione di Guido Poletto da Ferrara
Fai clic qui per vedere il filmato del plastico di Guido>>>>_
.....da Pinerolo (TO) ..........Il plastico di Rosario D'Asaro
....lo spettacolo inizia....da Chiaravalle Massimo Balzano ed il suo MEGAPLASTICO......
.......da Torino Silvio Ariagno....parte della collezione...e del tracciato....
......da Cuneo Gianpiero Peracchia .....in attesa del plastico alcuni diorami.....
......da Sparanise (CE) Valerio Palmieri accenni del plastico in costruzione
.....da Priverno (LT) Maurizio Tarducci con il suo diorama in completamento
.....da Firenze Guido Galletti

Guido... grande uomo.... grande fermodellista..... un vero amico....